Che spesso ci sia uno stretto legame tra il
presente e le testimonianze di un lontano
passato, lo dimostra bene la Chiusa di Rio Pusteria sulle sponde del Rienza all'imbocco
occidentale della Val Pusteria.
Infatti, fino al 1994 la statale della Pusteria
passava ancora direttamente sotto le mura di
questa storica fortificazione, le cui origini
nella parte della “chiusa antica” risalgono al
Trecento, mentre il complesso della “chiusa
nuova” venne edificato intorno al 1460 per
volere del duca Sigismondo il Danaroso ed era
adibito a residenza fortificata e allo
sdoganamento dei trasporti merci che in questo
punto varcavano il confine tra la contea del
Tirolo e quella di Gorizia di cui l'intera Pusteria faceva parte fino alla Chiusa di Lienz,
lo sbarramento posto allo sbocco orientale della
valle.
Chi non era in grado di pagare il dazio dovuto
sotto forma di denaro, doveva lasciare una parte
della sua merce (fu la cosiddetta “gabella del
pepe di Rio Pusteria” ben nota agli storici
dell'economia medievale). Ma lo sbarramento
difensivo fu anche teatro di cruenti scontri
bellici, specialmente durante la guerra di
successione spagnola e le successive guerre
napoleoniche che qui culminarono
nell'insurrezione dei tirolesi del 1809.
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Al passaggio tra la Valle Isarco e la Val Pusteria un edificio medievale salta all'occhio: l'ex dogana Chiusa di Rio Pusteria.